sabato 30 marzo 2013

Povero re... e povero anche il cavallo

Vorrei scrivere questo post in memoria di un grande artista italiano che ci ha lasciati ieri all'età di 77 anni: Enzo Jannacci.
Malato di un cancro incurabile, si è spento ieri sera il cardiologo cantautore.
È stato senza dubbio un artista prolifico: quasi 50 anni di carriera e poco meno di 30 album (mica male eh?), è considerato uno dei pilastri del rock italiano.

Io devo dire che non ho mai ascoltato l'intera discografia con attenzione, ma il poco che ho sentito spiccava molto come qualità di costruzione musicale. Per questo mi è sempre piaciuto come persona, era molto "alla mano": scrisse molti brani umoristici o comunque dal sapore leggero (come dimenticare l'Armando) che nonostante tutto calzavano perfettamente alla sua persona, al suo non-stile.

Eh già, perché per quanto lo si possa accorpare alla grande famiglia del rock 'n' roll, Jannacci aveva uno stile poco definito. Forse perché anche da cantautore non ha mai abbandonato veramente il suo spirito da cabarettista. O forse perché l'università di medicina ti frigge quel poco di sanità mentale che potresti avere.

Insomma, devo dire che la sua morte mi ha abbastanza colpito (non ci avrei scritto un post altrimenti, mi pare ovvio) e ho voluto ricordarlo a modo mio: con un brindisi alla sua salute. Vi lascio con questa perla artistica, completata da una ancora più artistica illustrazione.


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